lunedì 5 marzo 2018

per non Perdersi Definitivamente

5 marzo 2018
 per non Perdersi Definitivamente.
Si è conclusa dopo diversi mesi, l’ultima campagna elettorale : domenica l’Italia è andata al voto, e dopo cinque anni, ci siamo svegliati in questo lunedì mattina, con i giornali che riportavano i grafici, le percentuali, la cartina d’Italia divisa per colori. Abbiamo assistito per mesi a promesse ma soprattutto a litigi e parole forti, dichiarazioni di ogni tipo. Mentre la propaganda elettorale procedeva, fatti drammatici e un brutto clima asfissiavano l’aria come una tenda pesante che oscura la luce del sole, e rende tutto buio. Penso non solo ai fatti di Macerata, ma anche ai molteplici episodi di violenza succeduti di recente, fatti di cronaca che sono lo specchio dei nostri tempi, che ci fanno purtroppo abituare all’ orribile, al male.
La mia generazione è nata con una politica di contrappesi, di egemonia democristiana, per crescere nella degenerazione del terrorismo, per poi stordirsi negli anni ottanta e ritrovarsi nella globalizzazione, in un mercato impazzito e con la prospettiva di una pensione a settant’anni. Siamo una generazione bollita e con figli piccoli o che che stanno diventando adolescenti .
Siamo arrabbiati. Non sopportiamo che i nostri padri abbiano avuto vita più semplice di noi. Siamo spaventati per i nostri figli che, dopo aver venduto la casa dei nonni, avranno un futuro quanto mai incerto. Stiamo assistendo ad un clima di odio senza precedenti, dove la rabbia offusca la ragione. Rabbia per chi crediamo ci rubi il lavoro o ci rubi e basta. Abbiamo rabbia per chi riteniamo non sia stato in grado di governarci e ci dimentichiamo, nonostante questo, di quella che è la nostra storia. Ci dimentichiamo dei morti, dei nostri ideali, dei buoni sentimenti o semplicemente della buona educazione.
Non è facile spiegare a mia figlia il motivo per cui tutta quella gente in televisione urlava sguaiatamente . Più semplice spiegarle dove siamo andati domenica. Abbiamo espresso il nostro pensiero. Abbiamo partecipato ad una cosa importante, scegliere chi farà le leggi che governeranno la nostra vita.
Chissà se coloro che hanno questo compito meriteranno la stima di mia figlia. Non lo so, perché mia figlia, che ha quasi sette anni, è molto esigente, e soprattutto non sopporta la gente che urla e dice parolacce. Io non faccio testo, perché addirittura mi aspetterei dai futuri legislatori un’idea di futuro, una visione, una buona sana ideologia. Un antico richiamo ai valori, che possa dare la rotta per le scelte in questo mondo globale e in questa società fluida.
Destra e sinistra non sono uguali. Ci sono delle differenze legittime, e io vorrei riconoscerle in chi mi parla come deputato o senatore. E a loro vorrei anche dire che sto insegnando a mia figlia che nella vita ci si realizza solo se ci si impegna, se si fatica e se si imparano tante cose. L’opinione di chiunque non vale come quella di chi ha guadagnato la competenza con lo studio e il sacrificio. Siamo tutti diversi, tutti possiamo dare qualcosa, ciascuno con il suo valore.
In questo lunedì, a seguito di questa legge demenziale che non ha capito nessuno, non si sa quando e come si formerà un governo. E anche questo è difficile da spiegare a mia figlia quando mi chiede : chi ha vinto?
Le dico che sono sicuro solo di chi ha perso, ma chi ha vinto non salirà sul podio come chi alla fine della gara viene premiato, le cose sono più complicate.
Mi auguro per il prossimo futuro ciò che pensò sia molto difficile si realizzi: spero si plachino gli animi soprattutto degli elettori, e che dal clima di odio e di rancore, in ciascuno di noi cresca il desiderio di condividere amore e solidarietà per il prossimo, in un atteggiamento positivo e meno egoista. Un desiderio di pace e di rispetto; valori semplici, che io insegno a mia figlia ma che noi abbiamo dimenticato.
Solo così, forse, riusciremo a non Perderci Definitivamente. R.C.

Nessun commento:

Posta un commento